| Come previsto nonostante le critiche alle pessime preview ho deciso di acquistare una copia dei tre manuali base della quarta edizione di D&D. E la prima cosa che ho notato è che le preview erano da bimbiminkia. Il regolamento è più solido, più stabile, e meno sfilacciato di qualsiasi altra precedente edizione, e c'è ampio spazio per il gioco di ruolo. D&D è cambiato quasi radicalmente (pensate che non ci sono quasi più gli allineamenti, e non esistono più incantesimi, le classi sono personalizzabili... insomma, è quasi un altro gioco), ma le regole sono accattivanti, giocabili, rapide, chiare e in poche parole da ventunesimo secolo. Certo, alcune stupidaggini ci sono, come due razze di elfi di cui una sovrannaturale, i dragonborn, i tiefling, e il fatto che dei mostri non c'è descrizione ma solo la spiegazione degli attacchi e di cosa si può venire a sapere se si realizza un check di conoscenza riguardo a quel dato mostro.
Però in generale il gioco è diventato più "streamlined". Niente più punti e mezzi punti da distribuire nelle skill, niente più incantesimi che svanivano dalla testa di chi li usava, niente più classi power, e soprattutto tolte di mezzo quelle odiosissime Classi di Prestigio. I livelli sono stati portati a 30 possibili, ma i poteri al 30mo livello sono comunque limitati. Ovvio: creare un personaggio PP è ancora possibile, come in qualsiasi gioco, però a differenza di quanto visto nelle preview, D&D 4th edition sembra essere una versione validissima del più amato e diffuso tra i giochi di ruolo fantasy. Forse è ancora il caso di dire "è stato il primo, resterà il migliore":
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