| E' da un po' che manco da questa rubrica, e rieccomi con la mini-recensione di un nuovo gioco: Risk Godstorm.
"La tempesta degli Dei", questo altisonante nome non è solamente una riverniciatura del vecchio Risiko, bensì una bella e valida riedizione del classico gioco di dadi e (poca) strategia.
Godstorm è ambientato attorno ad un ipotetico Mediterraneo, in cui 5 popolazioni si danno battaglia per conquistare il mondo conosciuto. Greci, Egizi, Babilonesi, Celti e Vichinghi si scontrano sulle terre d'Europa, Asia Minore, Nord Africa e Atlantide. Le regole base del gioco sono quelle solite del Risiko, solo che invece dei carrarmati ci sono guerrieri con lancia e scudo ed elefanti da guerra.
Fin qua nulla di nuovo; se non che ogni popolazione ha i suoi Dei che hanno deciso di scendere in campo per aiutare i loro devoti ad essere i signori del mondo conosciuto - ma sopratutto a far sì che il popolo supremo imponga il proprio pantheon come assoluto (un'idea, a dir la verità, tipicamente monoteistica - ma questa è una recensione di un gioco, non una discussione filosofica).
Per fare questo gli Dei possono essere evocati e materializzarsi sul campo di battaglia, funzionando come i Leaders di Risk 2120. In pratica tutto Godstorm funziona un po' come 2120 - al posto della Luna abbiamo infatti il regno dei morti.
Ed è proprio questa una delle innovazioni più carine. Le armate perse in battaglia, infatti, vengono spedite nei loro rispettivi paradisi (Duat, Ade, etc...), e da lì scendono nell'aldilà per combattersi di nuovo - e guadagnare più potere per gli Dei e la possibilità di tornare sulla terra. Ogni turno infatti è possibile riprendere le armate dall'aldilà.
Gli Dei inoltre benedicono i loro credenti con i miracoli, potenti carte che possono modificare il corso di una battaglia, e con i loro stessi poteri. In più, quando due Dei avversari sono presenti in due armate che stanno per scontrari, gli Onnipotenti scendono in duello tra loro - al vincitore la gloria e il potere, al vinto tocca essere scacciato per almeno un turno di gioco.
Lo scopo del gioco non è, come siamo abituati dal risiko normale, espresso in obiettivi, bensì in punti vittoria. I punti vittoria si fanno controllando particolari aree, intere regioni (e.g. Europa o Atlantide), e alcuni posti chiave dell'aldilà, oltre ad alcuni potenti artifatti dono degli Dei stessi. Alla fine di 5 turni di gioco, chi ha più punti vittoria vince la partita. Oppure si può giocare al classico bagno di sangue per cui l'ultimo popolo vivo è il vincitore...
Insomma, questo Risk Godstorm è una bellissima versione rinnovata, riveduta e corretta del risiko; include inoltre le regole per giocare in due (ci avreste mai pensato? Giocare al Risiko in 2), e le regole per giocare Godstorm come risiko normale.
Un ricco corredo di oggettini impreziosisce il gioco; oltre alle mappe (l'aldilà e il mondo terreno) ci sono due mazzi di carte, 5 dettagliati eserciti in plastica (che includono ciascuno 4 divinità), i templi pure in plastica, decine di segnalini in cartoncino rigido, i dadi e le ovvie istruzioni.
Parere personale: io non sono amante del Risiko, ma ho comprato volentieri questa versione particolare - ero già molto intrigato da Risk 2120, e ne sono sinceramente molto soddisfatto. La qualità dei pezzi è alta, il gioco è sufficientemente bello, e tutto sommato vale veramente la pena di prenderlo. Sto meditando sull'acquisto di Risk 2120...
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